Palermo – E’ l’esortazione della figlia minore del giudice vittima della mafia. “Per vivere con dignità occorre riconoscere la sofferenza inflitta alle nostre famiglie”, aggiunge. Stasera a Palermo, la prima delle celebrazioni in ricordo del padre e di Falcone.
“Sono andata da Giuseppe e Filippo Graviano con l’idea che può vivere e morire con dignità non soltanto il magistrato che sacrifica la propria vita, ma anche chi pur avendo fatto del male è capace di riconoscere il grave male che ha inflitto alle famiglie e alla società, è capace di chiedere perdono e di riparare il danno“. Così scrive oggi Fiammetta Borsellino in una lettera pubblicata dal quotidiano La Repubblica. “Riparare il danno per me vuol dire non passare il resto della propria vita all’interno di un carcere, ma dare un contributo concreto per la ricerca della verità“.
La figlia più piccola di Paolo Borsellino lancia in questo un ultimo appello ai killer che uccisero suo padre invitandoli “a chiedere perdono” e a raccontare tutta la verità. Lo ha fatto guardando in faccia i boss Giuseppe e Filippo Graviano, che ha incontrato nel dicembre scorso in carcere, dove sono detenuti al 41 bis, dopo avere ottenuto il permesso dal ministro della Giustizia Andrea Orlando.
I due padrini di Brancaccio, a quanto risulta, di fronte alle parole della figlia di Borsellino che esprimeva il “dolore profondo inflitto non solo alla mia famiglia ma alla società intera“, non avrebbero proferito parola rimanendo impassibili.
“Ora è importante che io possa continuare quel dialogo che è stato interrotto. Con enorme dispiacere registro la mancanza di una risposta ufficiale da parte delle istituzioni preposte a fronte di una mia richiesta reiterata alcuni mesi fa“.
Alla fine, una stoccata alla lentezza della macchina giudiziaria, ricordando i ritardi con cui sono state depositate le motivazioni della sentenza del processo Borsellino quater e invitando “a far luce su ruoli e responsabilità di coloro che hanno determinato il falso pentito Scarantino alla calunnia“, depistaggio a causa del quale “sono passati infruttuosamente 25 anni“.
Intanto sono cominciate le manifestazioni che culmineranno il 23 maggio con la partecipazione di oltre 70 mila studenti coinvolti nelle iniziative promosse in tutta Italia dal Miur e dalla Fondazione Falcone e con l’arrivo a Palermo della “nave della Legalità”. Il primo appuntamento è per questa sera, con un evento dedicato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e agli uomini della scorta che si svolgerà nella Chiesa della Magione.
La manifestazione, promossa dall’Ansa e dall’Inner Wheel Palermo Normanna, inaugurerà le celebrazioni per ricordare l’anniversario delle stragi. La serata si aprirà con il “Concerto d’amore” eseguito dall’orchestra “La nuova generazione” diretta dal maestro Giovanni La Mattina. Seguiranno le testimonianze di alcuni familiari delle vittime e la lettura di una intervista rilasciata da Antonio Montinaro, capo scorta del giudice Giovanni Falcone, dieci giorni prima dell’attentato di Capaci. Prevista anche la presenza di Pif e di due piccoli protagonisti della serie televisiva La mafia uccide solo d’estate, gli attori Edoardo Buscetta ed Enrico Gippetto.
Subito dopo sarà proiettato il docufilm dell’Ansa L’eredità di Falcone e Borsellino che raccoglie le testimonianze di familiari e colleghi dei due magistrati uccisi, ricostruendo le tappe fondamentali della loro vita anche attraverso le immagini della mostra fotografica dell’agenzia di stampa che accompagna la pellicola.
Al termine della proiezione si svolgerà un dibattito con la partecipazione, tra gli altri, degli ex magistrati Pietro Grasso, già Procuratore nazionale antimafia, e Giuseppe Ayala, pm nel maxiprocesso a Cosa Nostra, del Procuratore di Palermo Francesco Lo Voi e del Procuratore generale presso la Corte d’Appello di Palermo Roberto Scarpinato.