Marc Innaro, corrispondente Rai da Mosca: “basta guardare la cartina geografica per capire che, negli ultimi 30 anni, chi si è allargato non è stata la Russia, ma la Nato”.
Immediatamente interrotto e la Commissione vigilanza RAI ha aperto un “approfondimento”. Immancabile il PD che denuncia come inammissibile lo spazio concesso al giornalista che si è fatto portatore di una precisa parte.
“Accuse pretestuose e infondate” – In serata a difesa di Innaro si schiera anche l’Usigrai, il sindacato dei giornalisti del servizio pubblico: “Contro il collega Marc Innaro sono state mosse accuse pretestuose e infondate“, si legge nel comunicato firmato dal fiduciario dei corrispondenti nell’esecutivo. “In decenni di attività si è sempre distinto per competenza e rigore. Qualità che non sono venute meno neanche nei momenti più concitati e difficili di questi giorni di guerra.
Un ascolto attento e non superficiale delle sue corrispondenze, anche quelle messe all’indice su organi di stampa, basterebbe a smentire le illazioni infamanti e riprovevoli che vogliono fare di lui un seguace di Putin. Chiediamo all’azienda di non rimanere inerte davanti ad accuse infondate, capziose e di parte e di intervenire finalmente a difesa dei propri giornalisti che sul campo stanno assicurando un flusso informativo senza precedenti su tutti gli aspetti della guerra in corso in Ucraina”.