Un passaggio annunciato da tempo, tanto che la loro partenza era stata rilevata lo scorso 15 gennaio nella Manica. Anche le autorità italiane confermano con una breve nota che non si tratta di manovre inattese: “In riferimento a quanto apparso oggi su organi di stampa, in relazione al passaggio di un gruppo navale russo nel canale di Sicilia, lo Stato maggiore della Difesa precisa che la formazione sta effettuando un transito in acque internazionali e non viola la sovranità degli Stati rivieraschi”. Ma è chiaro che qualcosa bolle nella pentola russa. E la crisi che si sta sviluppando in queste ore in Ucraina sicuramente è ricollegabile.
Le navi sono in movimento da poco più di due settimane. Il 15 gennaio sono partite, passando per la Manica, e giungendo dunque nel Mediterraneo. Con loro si sono messi i mezzi della Nato per “scortare” le sei unità.
Secondo il Portavoce del Pentagono John Kirby, il Mediterraneo è diventato il “secondo fronte della crisi ucraina”. Non è un caso che un gran numero di mezzi russi siano stati rilevati giungere in massa proprio nelle acque al largo fra la Sicilia e Malta. Nel frattempo la Nato non può fare altro che monitorare mobilitando la macchina diplomatica. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si è espresso favorevolmente in merito a una riunione che avrà come oggetto proprio la crisi ucraina. A favore: Albania, Brasile, Ghana, Francia, Irlanda, Messico, Norvegia, Usa, Uk, Emirati arabi uniti. Contrari: Cina e Russia. Astenuti: India, Kenya, Gabon. Il summit si terrà il prossimo 18 febbraio…continua su