Nei giorni scorsi delegazioni sindacali di vigili del fuoco, polizia e 118 ricevute al Senato per discutere le possibili soluzioni ai tempi troppo lunghi che deve sostenere chi chiama gli operatori per un’emergenza
Roma – Nella giornata di venerdì 8 giugno, nella biblioteca del Senato a Roma, è stata organizzata una giornata d’incontro tra Senatori (tra questi Polverini, Stabile, Bernini) ed altri parlamentari con le delegazioni sindacali dei Vigili del fuoco, della polizia di Stato e del 118 provenienti da tutte le Regioni nelle quali è stato attivato il numero d’emergenza Nue 112.
Il tema era relativo alle varie criticità legate a questo numero. Tra gli ospiti era anche presente la giornalista Valentina Ruggiu che ha ricordato la sua terribile esperienza col numero di emergenza, nell’agosto del 2017. La Ruggiu, alle porte di Roma, era alla disperata ricerca di un’ambulanza per il padre che aveva avuto un malore, ma dall’altra parte della cornetta trovò solamente una voce registrata che diceva di attendere. Il suo papà morì e si aprì un’inchiesta.
Nell’incontro si è quindi parlato dei tempi di soccorso che si allungano, dato che chi risponde non è adeguatamente addestrato. Le varie rappresentanze sindacali da tempo fanno presente che sarebbe opportuno allestire delle centrali operative interforze. In questo modo si eviterebbe la “doppia intervista” a chi telefona, andando a favorire un minore spreco di attimi fondamentali per un soccorso d’emergenza.
Le criticità le abbiamo affrontate più volte su queste pagine e anche noi abbiamo provato a chiamare il Nue 112. Per poter parlare con l’ente adeguato al nostro bisogno, passano anche cinque minuti. Ma in casi di emergenza, cinque minuti sono un’eternità ed accade spesso di dover ripetere tutto almeno due volte.
Ora le varie rappresentanze sindacali attendono delle giuste decisioni della politica a livello nazionale, per poter arrivare ad un servizio adeguato per i cittadini. Ogni attimo è fondamentale per poter salvare una vita.