Tutti addosso a Toninelli perché le “pressioni” (eufemismo) degli autostradari risalivano al gennaio di quest’anno. 1) il ministro era Delrio, che quindi ha ceduto a quelle pressioni; 2) il Pd chiede le dimissioni: di chi? di Delrio da deputato?
(ANSA) – Aiscat (Benemerita Associazione società italiane autostrade&disastri annessi, ndr) ha risposto lo scorso gennaio (ministro: Graziano Delrio) “a seguito di richiesta di parere ricevuta dalla direzione del ministero illustrando la propria posizione” in merito alla pubblicazioni degli atti delle concessioni autostradali. E’ quanto scrive l’associazione in una nota allegando le due lettere (del Mit e la propria) ribadendo quindi di non aver “mai esercitato pressioni né sul ministro né sul ministero”.
Nella lettera (datata 11 gennaio 2018 mentre la richiesta del Mit era del 15 dicembre 2017) Aiscat rispondeva che dovevano essere pubblicati “unicamente i contratti di concessione e non anche i relativi allegati nel rispetto della normativa in materia di riservatezza, segreto commerciale e industriale”. L’associazione richiamava esperienze di paesi europei “Francia, Grecia e Portogallo (diversamente da altri come Irlanda, Spagna, Polonia, Austria, Croazia e Slovenia). La pubblicazione degli allegati, affermava, “rischia di determinare danni all’attività imprenditoriale” mentre rimanevano “impregiudicate le autonome considerazioni di società” magari quotate in Borsa.
Aiscat nella missiva firmata dal dg Massimo Schintu rilevava come il ministero “non sia tenuto alla pubblicazione della convenzione di concessione, degli atti aggiuntivi e relativi allegati in quanto non obbligato dalla normativa“. Aiscat annunciava comunque la “disponibilità del comparto autostradale ad approfondire la questione assicurando la più completa collaborazione con l’amministrazione per garantire livelli di massima trasparenza” chiedendo quindi un incontro. L’associazione paventava il rischio di “danni anche rilevanti” all’attività imprenditoriale dalla diffusione al pubblico degli allegati e “rispetto a tale eventualità, le società concessionarie manifestano, tramite l’associazione, una ferma opposizione”.
“Rimangono ovviamente impregiudicate – aggiungeva Aiscat – con particolare riferimento agli allegati, le eventuali ulteriori autonome considerazioni di ciascuna singola società anche in considerazione delle specificità dei relativi contenuti e delle differenti peculiarità societarie, con particolare riferimento, tra l’altro, alla natura pubblica o provata o all’essere o meno quotate in Borsa”. Infine l’associazione sottolineava come “eventuali istanze di accesso civico qualora ricevute dal ministero, siano prontamente inoltrate alle singole società concessionarie al fine di consentire alle stesse di controdedurre nel pieno rispetto dei termini di legge e del diritto di difesa”