Lascia un grande vuoto la scomparsa di Luc Montagnier. Un medico e un uomo che ha saputo porsi con coraggio contro la comunità scientifica a cui apparteneva per non tacere la verità di cui era a conoscenza. La sua voce autorevole continuerà a risuonare ancora per chi vorrà ascoltarla.
In prima linea nella contestazione contro la vaccinzione anti-Covid, Montagnier era stato invitato a metà gennaio nella manifestazione organizzata a Milano dal senatore Gianluigi Paragone. “Saranno i non vaccinati a salvare l’umanità”, aveva detto dal palco lo scienziato accolto da un’ovazione del migliaio di presenti. “All’interno dei vaccini – aveva proseguito – è contenuta una proteina tossica. Ci sono tanti morti e numerosi giovani sportivi hanno problemi cardiaci importanti”.
Luc Montagnier si è spento all’ospedale americano di Neuilly – sur -Seine. Il dottor Gérard Guillaume, uno dei suoi più fedeli collaboratori, ci ha confidato che è partito in pace, circondato dai suoi figli.
Era biologo e virologo, ma anche e soprattutto un uomo di un’intelligenza eccezionale, che ha vissuto per la scienza. Oltre ad essere stato nominato premio Nobel per la medicina nel 2008 per la scoperta del virus dell’AIDS, nel corso della sua vita ha avuto rapporti con i maggiori istituti scientifici del mondo: direttore emerito di ricerca al CNRS, professore all’Istituto Pasteur, direttore del Centro di biologia molecolare e cellulare al Queens College dell’Università della città di New York, direttore di un istituto di ricerca all’Università Jiao – tong di Shangai. Ha rivitalizzato l‘Accademia delle Scienze così come l’Accademia nazionale di Medicina attraverso le sue ricerche et questo per molti anni. Perciò, ha ricevuto un numero incalcolabile di premi e distinzioni.
Malgrado la sua veneranda età 89 anni e a dispetto di tutte le critiche da lui subite al tramonto della sua vita, critiche provenienti in particolar modo da una parte della comunità scientifica, Luc Montagnier si è sempre battuto per la scienza libera. Abbiamo avuto la fortuna di poterlo accogliere a più riprese a France Soir, e teniamo a rendergli tutti gli onori che gli sono dovuti.