Nelle scorse settimane abbiamo parlato, abbondantemente, del riscaldamento stratosferico improvviso. Il 5 gennaio è stata la data che ha fatto registrare un’inversione dei venti zonali sul Polo Nord.
Il riscaldamento ha attraversato tutta la stratosfera polare, dividendo il nucleo freddo del vortice polare in due parti. Un lobo si è portato sul Nord America, l’altro su settore euroasiatico. Vero è che le dinamiche stratosferiche non hanno influenze dirette sulle condizioni meteo climatiche superficiali (parliamo di dinamiche a 30 km di altitudine) ma spesso e volentieri gli effetti possono riverberarsi in troposfera influenzando l’andamento meteorologico a livello emisferico.
Ciò che possiamo dirvi è che il riscaldamento stratosferico è giunto la parte alta della troposfera, ovvero è arrivato al limite di quell’area dell’atmosfera che determina il tempo di tutti i giorni.
Ma ora cosa dobbiamo aspettarci? In questo momento il vortice polare stratosferico (30 km di altitudine) è sbilanciato sul settore siberiano. Ciò limita notevolmente l’influenza sull’intero emisfero settentrionale. Guardando la velocità dei venti zonali stratosferici (per stimare la forza del vortice polare) abbiamo una previsione orientata verso un nuovo indebolimento all’inizio di febbraio, indebolimento tale che potrebbe invertire (o quasi) la componente zonale.
Ora però dovremo monitorare il rinforzo di un possente campo di alta pressione sulle Aleutine. La previsione non è limpida in questo momento, ma alcune proiezioni mostrano una nuova scissione del Vortice Polare, il ché (se confermato) potrebbe tradursi in un enorme colpo su un Vortice che sta tentando in tutti i modi di riorganizzarsi.
A ciò dobbiamo aggiungere, come scritto recentemente, anche una MJO (convezione tropicale) che sembra favorevole a blocchi atlantici di una certa portata. Una doppia azione anticiclonica che potrebbe letteralmente far esplodere il Vortice Polare. Vedremo, fatto sta che l’Inverno non è finito ed anzi, potrebbe riservarci il meglio nella sua fase conclusiva.