“Riforma tributaria, semplificazione, digitalizzazione, un sistema giustizia più forte. Sono le parole d’ordine per costruire l’Italia del futuro. In qualità di professionisti siamo disponibili al dialogo e al confronto, vogliamo cambiare lo “status quo” attraverso la competenza, l’analisi e lo studio di chi vive il sistema economico da vicino, sia come professionista che come consulente degli imprenditori e dei cittadini. Siamo convinti che è arrivato il momento del cambiamento, per questo i giovani dottori commercialisti vogliono essere al fianco del nuovo governo, propositivi e speranzosi di essere ascoltati”. Lo scrive Matteo De Lise, presidente dell’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili, in una lettere inviata al presidente del Consiglio, professor Mario Draghi, chiedendo esplicitamente un’audizione a Palazzo Chigi.
“Le linee guida del nostro pensiero sono chiare. Innanzitutto una riforma tributaria organica e strutturale, che consenta di superare una stratificazione normativa senza precedenti che ha reso il sistema molto complesso. Una riforma che parta da concetti quali equità, trasparenza e crescita. Per questo, occorre rivisitare gli scaglioni Irpef incrementandone la progressività ed eliminando le distorsioni presenti, razionalizzare le detrazioni fiscali e incentivare crescita demografica e il livello di istruzione mediante un sistema fiscale che metta al centro la famiglia. Riteniamo inoltre che debba essere ampliata la platea dei soggetti passivi, attraendo a tassazione le più innovative forme di business, e che debba essere rivisto il modello di tassazione dei lavoratori autonomi e delle imprese incentivando la cultura fiscale”, scrive De Lise. “Una riforma, inoltre, che preveda una semplificazione degli adempimenti a carico dei contribuenti e dei professionisti”.
Per il presidente dell’Ungdcec, serve anche “una riforma organica della Giustizia Tributaria, orientata ai principi del giusto processo, che abbia quale cardine la creazione di una magistratura tributaria indipendente ed altamente specializzata”.
Fondamentale sarà poi digitalizzare le professioni. “Penso alla digitalizzazione dei processi e ad agevolare l’accesso ai dati telematici, considerando che rappresentiamo il collante tra cittadini, imprese e pubblica amministrazione”.
“Per quanto riguarda il sistema giustizia, è auspicabile una riforma che consenta di garantire un funzionamento più efficiente dei tribunali, con una gestione più celere e snella dei procedimenti che non intacchi le garanzie poste a fondamento di un equo processo. E non dimentichiamo la scuola, oggi non tra le migliori a livello mondiale”.
In conclusione, la gestione dei Recovery fund: “Occorre, a nostro avviso, creare una rete tra enti locali, imprese, professionisti, operatori economici, sistema bancario, università e ricerca, consumatori e famiglie, al fine di comprendere le criticità da affrontare e le opportunità da cogliere, in modo da orientare, all’interno dei cluster individuati, i singoli avvisi/bandi sulle reali esigenze sia temporali che territoriali. La creazione di tale rete è necessaria anche per evitare che parte della spesa non sia impiegata nei tempi previsti. In tale contesto, sarà fondamentale il ruolo dei dottori commercialisti anche nella fase di certificazione e rendicontazione della spesa”.