L’indagine è scattata lo scorso novembre, quando alcuni parenti della vittima hanno denunciato gli abusi ai carabinieri di Curinga consegnando un video dal contenuto sessualmente esplicito, diffuso senza il consenso della persona offesa ed avente quale protagonista la stessa vittima, “indotta in ragione delle segnalate condizioni di vulnerabilità a subire gli atti sessuali oggetto di ripresa video successivamente divulgata”.
I carabinieri della Compagnia di Girifalco (Catanzaro), coordinati dalla Procura di Lamezia Terme e della procura presso il Tribunale per i Minorenni di Catanzaro, hanno eseguito dieci misure cautelari. Tre provvedimenti hanno riguardato minorenni. I reati contestati sono violenze sessuali di gruppo, diffusione illecita di immagini e video sessualmente espliciti, sequestro di persona ed altro “in danno di un giovane indotto a compiere e/o subire atti sessuali in ragione di una sua rilevata disabilità psichica”.
Intercettazioni e l’analisi dei cellulari sequestrati agli indagati hanno permesso di scoprire che quello denunciato non era l’unico episodio…continua su