Il punto di vista del Presidente di Fiaba Onlus Giuseppe Trieste in riferimento alla tassa di soggiorno di cui le persone con disabilità e loro accompagnatori e caregiver sono esenti: “E’ l’ennesima strumentalizzazione dell’utilizzo di persone con disabilità per fare soltanto notizia”. Di seguito vi riportiamo la suddetta informazione già pubblicata nel giugno 2019 dalla Fondazione Serono.
“La tassa di soggiorno è una tassa che viene applicata in molte città italiane quando si soggiorna in una struttura alberghiera. Ma forse non tutti sanno che grazie alle agevolazioni previste dalla Legge 104, i disabili e i loro accompagnatori non devono pagarla.
Che cos’è la tassa di soggiorno
L’imposta di soggiorno, o come è più comunemente chiamata, la tassa di soggiorno, nasce in seguito alla riforma sul federalismo fiscale che dava la possibilità ai comuni di introdurre i tributi comunali a scopo di migliorare i servizi per i turisti. Questa imposta serve a finanziare interventi in materia di turismo, come manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali. Il costo varia da città a città. A Roma può arrivare anche a 10 euro, mentre nel resto d’Italia non può superare i 5 euro.
Chi è esente
Ci sono molte categorie di persone che sono esenti dal pagamento di questa tassa.
- I bambini fino a 10 anni (a volte anche fino 14 o 18 anni)
- Chi pernotta presso gli ostelli della gioventù
- I malati
- I disabili
- Gli accompagnatori di persone malate o disabili (di solito uno per persona)
- I genitori di persone malate al di sotto dei 18 anni
- Autisti ed accompagnatori turistici (di solito uno ogni 20-25 partecipanti)
- I residenti e, a volte, gli iscritti all’anagrafe
- Le forze armate
Cosa fare
Per non essere soggette al pagamento della tassa, le persone con disabilità devono portare i documenti necessari per il riconoscimento dell’agevolazione nell’ambito della Legge 104, cioè il certificato di disabilità. In questo caso l’accompagnatore è tenuto a portare solo il documento di identità”.