È una battaglia di civiltà alla quale aderiamo perché siamo consapevoli del nostro ruolo di rappresentanti dei diritti dei lavoratori militari e delle forze di polizia e ciò, oltre al preciso dovere di salvaguardare la Costituzione e le libere istituzioni democratiche delle quali il referendum né è la massima espressione, ci impone di lottare avvalendoci di ogni strumento legale capace di far prevalere il diritto e i diritti dei nostri iscritti» si legge infatti nel comunicato delle organizzazioni sindacali di poliziotti e militari.
Premesso che siamo fermamente convinti della libertà di scelta in merito all’adesione vaccinale dei cittadini, delle forze dell’ordine e dei militari, riteniamo non utile la misura del Green Pass, perché è una misura abietta, mortificante e discriminante verso la quale abbiamo amaramente registrato il fatto che il Presidente della Repubblica si sia ben guardato dal fermarne l’avvento. Inoltre, come ormai è tristemente noto, è una misura surrettizia che si prepone come obiettivo dichiarato quello di forzare l’adesione vaccinale facendo leva sul diritto al lavoro e sulle libertà inviolabili dell’uomo».
Inizia così il breve ma perentorio comunicato firmato dai rappresentanti sindacali di alcune Forze dell’Ordine e i riferimenti delle analoghe associazioni militari. Sergio Scalzo (COSAP Coordinamento Sindacale Appartenenti Polizia), Domenico Mastrulli (Federazione Sindacale Co.S.P. Coordinamento Sindacale Penitenziaria), Luca Marco Comellini (Sindacato dei Militari), Giuseppe De Finis (Federazione Lavoratori Militari), Pasquale Valente (Sindacato Finanzieri Democratici) hanno sottoscritto una nota congiunta per esprimere il loro dissenso contro l’applicazione del Green Pass obbligatorio per lavoratori statali e pubblici deciso dal Governo di Mario Draghi a partire dal 15 ottobre 2021 (e per ora fino al 15 dicembre 2021).
Com’è ormai noto in Italia sarà lasciato a casa temporaneamente ogni lavoratore che non si presenterà sul posto di lavoro munito di Green Pass che si può ottenere solo attestando l’avvenuta vaccinazione antiCovid con almeno una dose oppure esibendo l’esito di un tampone (molecolare o salivare negativo). La vibrante protesta di molti Italiani deriva dal fatto che mentre in Francia ed in Austria (ad esempio) i tamponi sono gratuiti, in Italia rimangono a pagamento.
Ma prima che dal Quirinale giungesse una riposta il Consiglio dei Ministri ha accelerato i tempi per il Green Pass obbligatorio ovunque, rendendo inevitabile una nuova presa di posizione che questa volta giunge dalla Segreteria Nazionale della Federazione Lavoratori Militari, ovvero la rappresentanza di tutte le Forze Armate (Esercito, Marina, Aeronautica Militare, Carabinieri, Guardia di Finanza) e dei Corpi Ausiliari Militari Italiani (Volontarie Croce Rossa, Infermiere volontarie, Ordine di Malta, Ordinariato militare)….continua a leggere