La temperatura superficiale della Corrente del Golfo sta subendo un autentico crollo causato dall’ondata di freddo che sta interessando la parte centro-orientale del Nord America. Circa una settimana fa avevamo scritto un approfondimento che parlava del riscaldamento insolito della Corrente del Golfo, avevamo anche sottolineato che la causa era da attribuire al caldo dell’estate nordamericana.
Nelle ultime analisi osservate, abbiamo rilevato la ripresa di un’altra Corrente, quella fredda che scende dal Labrador verso la costa orientale degli Stati Uniti, e che di certo non mitiga i loro inverni. Corrente che consentirà la normalizzazione della temperatura delle coste nord americani orientali.
Nell’osservazione delle mappe che indicano la temperatura superficiale dell’Oceano Atlantico, vediamo come la Corrente del Golfo sia insinuata da masse d’acqua fredde, anche se permangono amplissime aree dove la temperatura rimane sensibilmente sopra la media, anche sino a 4° centigradi. Ma il raffreddamento delle acque superficiali sarà rapido, sempre che nel futuro proseguono le ondate di freddo che sono tipiche nel Nord America nel semestre iniziato da poco.
Per intenderci, il rallentamento della Corrente del Golfo causato probabilmente dall’affondo di acqua dolce proveniente dalla Groenlandia, continuerà ad avere un impatto sul clima d’Europa, anche se tutto l’Oceano settentrionale continua ad avere temperature diffusamente elevate. Ciò è dovuto al cambiamento climatico severo che interessa il nostro Emisfero.
Anche la bolla d’acqua più fredda che avevamo rilevato nell’Europa nordoccidentale, in questi giorni sembrerebbe aver perso l’anomalia rispetto la media. Questa patisce solo delle medie termiche di riferimento che sono in diminuzione, quindi il cambiamento dell’anomalia non equivale a un riscaldamento delle acque superficiali.
Ok, facciamo chiarezza: la Corrente del Golfo prosegue il suo cambiamento come più volte si è detto, perde gradualmente potenza a causa del rapido flusso d’acqua dolce che proviene dagli immensi nevai della Groenlandia.
In merito alla Groenlandia dobbiamo dire che questi anni ha visto un sensibile aumento delle nevicate, specie laddove poi durante la stagione estiva si verifica un rapido disgelo. Ciò è dovuto al sensibile aumento della temperatura di quelle zone, e ciò favorisce le precipitazioni.
Nella Groenlandia interna, dove dai rilevamenti si stima che lo spessore dei ghiacci sia di circa tre km, le precipitazioni invernali sono estremamente deboli, e non quantificabili. In quella zona il ghiaccio d’estate non fonde, e la temperatura rimane anche nei mesi più caldi perennemente sotto zero.
Perciò bisogna fare un distinguo, lo scioglimento dei ghiacciai della Groenlandia avviene nelle parti più meridionali e più miti, assai meno quelle settentrionali, ed è pressoché nullo nell’enorme ghiacciaio groenlandese. Ghiacciaio che come tutti quelli del mondo si spostano, in questo caso traslano gradualmente verso il mare fondendosi.
Un breve cenno alle temperature superficiali delle acque mediterranee: queste risultano in parte più fredde della media sui bacini centro occidentali, mentre sono sensibilmente più calde dallo Jonio verso il Mar di Levante. Caldissimo risulta il Mar Nero. Da quelle parti si stanno ancora verificando temporali eccezionalmente intensi, dovuti al forte contrasto termico.
Rammentiamo che le previsioni meteo con validità sino a 5 giorni hanno una maggiore affidabilità, mentre questa decresce man mano che ci allontaniamo nel tempo.
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