E’ ufficiale: in Campania torneranno a scuola, lunedì 11 gennaio, solo gli alunni della scuola dell’infanzia e delle prime due classi della scuola primaria, esattamente come accadeva prima delle feste natalizie. Poi a partire dal 18 gennaio, la campanella tornerà a suonare per il resto della scuola primaria, e dal 25 gennaio per gli studenti di medie e superiori. Tutto questo però solo se la curva dei contagi lo permetterà.
L’assessore all’istruzione Lucia Fortini, ospite del programma “Campania oggi” in onda su Tele Club Italia, ha però chiarito che per soggetti fragili (o conviventi di soggetti fragili) sarà possibile continuare con la didattica a distanza. L’organizzazione spetterà alle singole istituzioni scolastiche e sarà il medico di famiglia ad accertare la fragilità dello studente o del convinvente. “Abbiamo preso questa decisione – afferma Fortini – perché molti ci avevano scritto di aver paura a far tornare i propri figli a scuola a seguito di una malattia o di un sistema immunitario fragile”. “Abbiamo cercato – continua – di mantenere un equilibrio tra le legittime aspettative dei genitori che vogliono che i loro figli tornino in presenza con quelle di chi, invece, considera la didattica a distanza più sicura per la propria salute”.
Nessun margine di scelta, invece, per i genitori e gli alunni che, pur non soffrendo di alcuna malattia, desiderano continuare in DAD.
“L’istruzione non è un servizio a domanda individuale, per cui non può essere la famiglia a decidere come erogare la didattica a meno che non sussistano dei gravi motivi o nel caso si può chiedere l’educazione parentale. Vedremo poi nelle prossime settimane cosa accadrà perché è una questione che deve essere affrontata anche politicamente il fatto che possano essere tantissimi gli studenti che decideranno di non frequentare le classi” ha detto l’assessore.
Per il momento, dunque, mascherina obbligatoria in classe anche per i bambini di prima e seconda. “Non c’è altra possibilità. Credo sia terribile per dei bambini tenerla per così tante ore, ma non possiamo permetterci altro”.
La Campania per l’assessore regionale ha fatto da apripista. “Ho sentito in maniera informale colleghi di altre regioni d’Italia e molti sono più vicini alla posizione della Campania rispetto a qualche settimana fa, quando siamo stati un po’ apripista. Credo che la maggior parte delle regioni non farà tornare in aula i propri studenti prima della fine di gennaio. E’ stato l’aumento del numero dei contagi che ha influenzato la scelta dei vari governanti non solo a livello nazionale, ma europeo (che ora stanno optando per la chiusura delle scuole). Arrivare a fare quella scelta quando il numero dei contagi sta già aumentando non dà grandi risultati. Noi abbiamo fatto questa scelta dopo aver verificato i dati i nostro possesso. bbiamo preso questa decisione dopo aver visto che in sole due settimane, l’aumento di contagi tra gli studenti era aumentano di 9 volte mentre in tutta la popolazione, nelle stesse due settimane era aumentato di 3″.
Intanto, non mancano le polemiche con il governo centrale. “Dal Ministero non abbiamo ricevuto ancora nessuna notizia certa. Ho sentito informalmente colleghi di altre regioni, quasi tutti vicini alla posizione della Campania: tra assessori regionali, nonostante gli orientamenti politici diversi, troviamo sempre un equilibrio. Con la ministra Azzolina non siamo riusciti a trovare la stessa sinergia. Le difficoltà sono state tante, spesso non siamo stati coinvolti”.